Il progetto “MoveIT – Move Italian teachers for IGCSE competences and curricula” è nato dalla volontà del Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di offrire ai propri studenti un’offerta didattica più innovativa ed efficace, infatti lo sc
opo del progetto è accrescere e consolidare le competenze metodologiche e linguistiche del personale docente. A tal fine MoveIT ha coinvolto 14 docenti di Inglese, Lettere, Matematica e Fisica in un percorso di formazione ben strutturato presso la sede di Cheltenham (UK) del partner InterEducation Ltd.
Le seconde mobilità avrebbero dovuto concludersi nel 2020, ma sono state rinviate a causa della pandemia.
Comunque, benché interrotto, il progetto ha già prodotti risultati, in primis grazie ai corsi di formazione, estremamente stimolanti, e alle attività di job shadowing presso due Istituti secondari di Cheltenham, dove i docenti hanno toccato con mano il sistema scolastico inglese osservando lezioni di diverse discipline.
Le attività sono state accompagnate da un programma culturale che ha permesso ai docenti beneficiari di conoscere i maggiori luoghi di interesse letterario e naturalistico dell’area.
Particolarmente suggestive sono state le visite a Stratford-on-Avon, patria di Shakespeare, dove i docenti hanno potuto assistere all’opera The Provoked Wife nella splendida cornice del Swan Theatre allestita dalla prestigiosa Royal Shakespeare Company e a Bath, durante il Jane Austen Festival
Gli obiettivi che si prefiggeva il progetto sono stati raggiunti per i docenti che hanno beneficiato delle mobilità e hanno permesso di conseguire quanto segue:
- l’ampliamento delle competenze linguistiche e metodologiche dei docenti, anche attraverso la preparazione di moduli comuni in inglese nelle relative discipline, nonché delle loro competenze digitali tramite l’uso di piattaforme;
- l’utilizzo di didattiche innovative in classe;
- una maggiore capacità di lavorare in squadra (team-working)
- l’apertura alla dimensione europea dell’Istituto.
Tutto il materiale prodotto sarà condiviso alla fine del progetto.
Quando insegnare diventa una sfida alla solitudine (II mobilità progetto Erasmus – Dublino)
L’emergenza sanitaria ha chiuso confini e case, scuole e luoghi d’arte, palestre e luoghi di divertimento, e sembrava che non si riaprissero più. Invece in ognuno la speranza e la tenacia hanno mantenuto un canale di apertura verso il mondo e tutte le sue splendide possibilità. E questo vale anche per gli insegnanti che, nonostante la claustrofobia della dad e l’incubo delle quarantene nelle classi, hanno sempre saputo che insegnare significa prima di tutto condividere, non solo i saperi ma la quotidianità del rapporto umano e delle diverse sensibilità. Dunque partecipare a un progetto Erasmus in un’epoca come questa ha un valore tanto più grande perché non è un semplice corso di aggiornamento in lingua ma un corso di resilienza e recupero di una dimensione umana imprescindibile.
Con queste premesse una gruppo di docenti del Liceo classico di Jesi ha trascorso una settimana a Dublino (dal 29 agosto al 5 settembre), condividendo mini appartamenti in un college universitario e partecipando ad un corso di metodologia CLIL (insegnamento di alcune discipline in lingua inglese), innovazioni nella didattica e storia e letteratura irlandese. L’arrivo a Dublino ci ha mostrato una città impoverita e desolata, dove l’epidemia ha picchiato duro sulle risorse principali: turismo e mobilità studentesca. Ma la bellezza dei paesaggi, delle scogliere, dei castelli, e la ricchezza della storia continuano a conquistare. Soprattutto le esperienze di mobilità dei docenti ci ricordano che siamo una comunità di formatori che oltre ad insegnare deve sempre imparare, che l’insegnamento non è un’attività individualistica o addirittura divistica, e che una buona scuola è fatta anche da un corpo docenti che vive in armonia e condivisione di intenti.