Finalmente riprende la mobilità ERASMUS e il Liceo va a BRUXELLES
Progetto ClimArt, i cambiamenti climatici spiegati attraverso l’arte in un progetto di partenariato europeo
Il Liceo classico di Jesi è stato inserito dal 2019 in un progetto ERASMUS+ finanziato dalla Comunità europea che ha l’obiettivo ambizioso di tradurre temi attuali e drammatici come il cambiamento climatico in un linguaggio creativo come può essere quello artistico e teatrale. ClimArt è proprio la sintesi di CLIMA e ARTE, cioè un nuovo modo di insegnare e divulgare argomenti così complessi e tecnici in una forma che possa arrivare alla sensibilità dei giovani e coinvolgerli attivamente in un sistema di vita più rispettoso della natura e delle sue risorse. Il progetto comprende il Liceo Vittorio Emanuele II per l’Italia, una scuola superiore tedesca, una spagnola e una serba, e alcune associazioni culturali, Eurocube, Cresol e Oskos, e prevede la realizzazione di materiali didattici teorici e un vero e proprio kit di attività creative per sperimentare e divulgare l’apprendimento in modo nuovo e originale che possa poi essere condiviso con altre scuole o istituzioni formative. Tutta l’attività ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria che però non ha impedito la prosecuzione del lavoro ma lo ha trasformato in modalità virtuale, attraverso meeting sistematici tra i partner durante il lockdown scorso e durante l’estate. All’interno del Liceo classico i docenti coinvolti sono la prof.ssa Roberta Mosca che insegna inglese, cioè la lingua veicolare dell’intero progetto, la prof.ssa Lauretana Rossetti di matematica e fisica, e la prof.ssa Patrizia Taglianini referente del laboratorio teatrale della scuola. Il progetto si concluderà infatti con una performance a tema in cui parteciperanno 25 studenti per ogni scuola e debutteranno a Bruxelles nel prossimo mese di maggio. GLI allievi del laboratorio teatrale del liceo classico, delle Scienze umane ed Economico sociale di Jesi hanno scritto un copione attingendo a notizie di cronaca sui migranti climatici, le devastazioni naturali e le varie interpretazioni da parte di climatologi e negazionisti, e hanno debuttato lo scorso giugno con la regia di Gianfranco Frelli, ora hanno tradotto in inglese il testo, il cui titolo Addio terra è diventato Fareweel earth, e lo metteranno in scena a Bruxelles davanti a un centinaio di studenti delle scuole partner europee. Grandissima è l’emozione dei ragazzi ma anche dei docenti che finalmente ritornano a partecipare ai progetti Erasmus che da anni formano i nostri giovani come cittadini europei, aperti al mondo, responsabili e consapevoli. Portare avanti un’attività così articolata tra scuole europee diverse, con una lingua non ben padroneggiata da tutti e in una situazione sanitaria problematica è stata una grande sfida per tutti i partecipanti ma anche una prova di quanto la cultura non trovi barriere che la possano imprigionare, anzi è sempre un ponte che unisce e fa crescere i nostri giovani.